mercoledì 26 novembre 2014

Un partito di cattolici, per uscire dal cono d'ombra incombente sulla vita italiana

Oltre il Gulag mediatico

Un partito di cattolici, per uscire
 dal cono d'ombra incombente sulla vita italiana

 Il completo stravolgimento dei princìpi indeclinabili e il conseguente exitus della destra esangue hanno amareggiato i giovani refrattari alle mutazioni avventurose e ai demenziali funambolismi, inducendoli a cercare rifugio e consolazione nella lettura dei testi della genuina ancorché censurata e calunniata tradizione italiana.
 Nella misura in cui procedeva la decrescita politica di An e del Pdl, partiti intossicati dalle contraddizioni affastellate da liberali e neodestri, si è costituita, sfuggendo allo schiaffo dei censori/silenziatori, una scuola di pensiero finalizzata al riscatto della filosofia italiana.
 Motore della nuova scuola è l'opera di Cornelio Fabro, il geniale filosofo tomista, che ha indicato il percorso da seguire in vista della confutazione degli errori generati dall'eresia luterana e dall'ateologia hegeliana.  
 Nei tormentati anni Settanta, Fabro ha dimostrato di possedere anche il coraggio necessario a suscitare la resistenza alla massa manipolata dalla trionfante setta cattocomunista: memorabili sono i suoi saggi e le sue conferenze sulla trappola del compromesso storico e sui deliri della teologia progressista.
 Svanita la chimera sguinzagliata dalla "destra" tele-porno-liberale, si sta affermando una nuova e vivace generazione di studiosi, un'avanguardia renitente alle lezioni surreali e transessuali, che sono impartite dalla padrona dell'abbaiante Dudù.
 Si sta costituendo una scuola reazionaria di pensiero, immune dall'invincibile passione per l'ammucchiamento trans-ideologico, furia attiva negli ostinati frammenti e nelle schegge cineree della destra a mente pluricamerale.
 Grazie all'instancabile, generosa attività di alcuni collaudati pensatori e organizzatori culturali, ad esempio Massimo Anderson, Giulio Alfano, Fausto Belfiori, Fabio Bernabei, Pucci Cipriani, Roberto De Mattei,  Patrizia Firmani,  Pietro Giubilo, Maria Guarini, Paolo Pasqualucci, Primo Siena, Tommaso Romano, Angelo Ruggiero, Luciano Salera, sta crescendo una nuova generazione di qualificati testimoni dei princìpi tradizionali.
 Nel rinnovato laboratorio, attivo nonostante la congiura del silenzio e il circostante vuoto politico, si segnalano in special modo Fabio Bozzo, Danilo Campanella, Valentino Cecchetti,  Roberto Dal Bosco, Matteo D'Amico, Gianandrea de Antonellis, Rodolfo De Mattei, Alessandro Fiore, Elisabetta Frezza, Rosalia Longo, Siro Mazza, Paolo Rizza, Ascanio Ruschi,   Giuseppe Testa,  ecc.                     
 La vastità e l'efficacia dell'impresa avviata dai nuovi protagonisti sono dimostrate  dal costante sviluppo delle riviste e dei siti d'indirizzo tradizionale e dagli ingenti cataloghi delle case editrici d'indirizzo anticonformista, che agiscono, in ordine sparso, nell'area in cui si sta attuando il risveglio postconciliare della coscienza cattolica.
 Sfortunatamente la vivace attività culturale delle nuove avanguardie è frenata e quasi vanificata dall'assenza di un partito politico, in cui i nuovi interpreti dell'autentico pensiero italiano,  potrebbero avviare un circolo virtuoso tra sapienza tradizionale e buona politica.
 E' possibile una sinergia finalizzata al superamento delle ideologie crepuscolari, una circolazione che, nel recente passato, è stata severamente vietata dall'allergia alla filosofia, affezione purtroppo militante con vigore degno di miglior causa in An e in Forza Italia.
 Non è pertanto vano l'augurio che abbiano finalmente successo le iniziative finalizzate alla fondazione di un partito idoneo a interpretare fedelmente ed efficacemente la cultura cattolica vivente nei laboratori attivi in quasi tutte le città italiane.
 L'attesa di un'iniziativa politica di segno chiaramente cattolico non esclude l'attenzione al rinnovamento avviato dai protagonisti attivi nelle schegge destre, sopravvissute alla catastrofe a tre teste (Fini-Bossi-Berlusconi) e in special modo al promettente Matteo Salvini, che sembra seriamente intenzionato ad archiviare il progetto secessionista/frazionista.
 Al proposito non è lecito nascondere ai potenziali amici che il nodo che i militanti nei frammenti destri debbono risolvere è l'accettazione del fondamentale giudizio di Augusto Del Noce sul potere esercitato dal totalitarismo della dissoluzione nella politica postmoderna.
 Deve essere chiaro che dalla fossa thanatofila & pederastica, in cui è precipitata l'illuminata illusione dei rivoluzionari moderni, non si esce inseguendo la musica dei serpenti ecumenici a sonagli.
 Ettore Bernabei ha ricostruito la storia originale dei fallimentari compromessi attuati dalla democrazia cristiana, a cominciare dall'intesa di De Gasperi con il serpentino Raffaele Mattioli.
 Pertanto la preferenza deve essere accordata alle iniziative condotte da esponenti politici indenni dalla febbre compromissoria e dal parodistico ecumenismo,cioè capaci di agire in sintonia con studiosi qualificati dalla fedeltà agli indeclinabili principi della dottrina sociale della Chiesa.
 L'intransigentissima verità cattolica non paga i traditori: può essere talora aggirata dall'illusione pseudo ecumenica mai sottomessa all'avventurismo degli apprendisti stregoni.
 Piuttosto che all'impossibile e indesiderabile rifondazione democristiana o a progetti anacronistici di stampo asburgico o borbonico, si deve pensare a un'iniziativa condotta dai giovani e meno giovani esponenti della destra cattolica associati a politologi di sicura formazione tomista.
 Solamente da una tale combinazione può avere inizio un movimento adatto a sfidare il disordine che ruggisce nel perfetto oscuramento del bene comune, nello smarrimento della gerarchia cattolica e nella violenta contrarietà dalla finanza dispotica alle legittime aspirazioni del popolo italiano.


  Piero Vassallo